Enneagramma

L’Enneagramma, è una mappa di personalità che legge gli individui focalizzandosi su alcuni ingredienti costitutivi della loro espressione di sé, del loro comportamento e del modo di stare al mondo.

Si tratta di una mappa che a partire da comportamenti disfunzionali radicati in ognuna delle emozioni primarie (paura, rabbia e tristezza) ed esprimenti in modo dominante un ambito del funzionamento umano (razionalità, istinto, emotività) disegna il possibile sviluppo evolutivo di ogni individuo. L’Enneagramma (dal greco “ennea”, nove, e “gramma”, schema, disegno) identifica dunque specifiche personalità formatesi a partire dall’utilizzo nella prima infanzia di meccanismi di difesa che hanno consentito la sopravvivenza del soggetto strutturandone un modo di manifestarsi automatico e fisso che inibisce l’espressione della più vera e autentica essenza. 

Frutto di una sapienza forse molto antica, conservatasi oralmente in ambito esoterico, sia nella tradizione della mistica cristiana sia in quella islamica (sufi), è stato portato in Occidente all’inizio del Novecento da Georges I. Gurdjieff (1872-1950) e sistematizzato in chiave psicologica a partire dagli anni Sessanta/Settanta da Oscar Ichazo (1931-2020) e poi da Claudio Naranjo (1932-2019). Esso individua nove personalità (enneatipi) e relativi tre sottotipi per ciascuna, che disegnano una mappa di 27 personaggi. I meccanismi di difesa si cristallizzano a tre a tre attorno a un nucleo emozionale primario (passione dominante, collegata alle emozioni nucleari paura, rabbia, tristezza) e a un relativo nucleo cognitivo dominante (fissazione dominante, collegata alla triade razionalità, istintività, emotività) e nei nuclei che riguardano la sfera degli istinti fondamentali dell’essere umano (istinto conservativo, sessuale/one-to-one e sociale), la cui maggiore o minore caratterizzazione in ogni personalità ne definisce il cosiddetto sottotipo.

Lavorare con questa mappa all’interno di un percorso di counseling o anche in un percorso di formazione (ad esempio sui temi della comunicazione, della leadership, o della gestione dei conflitti) permette di favorire nuove consapevolezze sul proprio modo di funzionare e sul modo di funzionare delle persone che sono in relazione con noi, promuovendo l’accettazione delle diversità e la trasformazione di automatismi cristallizzati fonte di sofferenza, conflitti, fraintendimenti.  Il percorso evolutivo si muove verso la scoperta ed espressione delle proprie “virtù” o qualità emozionali fonte di benessere e “idee sane” libere da “fissazioni cognitive” e comportamentali.

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